Tatuaggi Milano, La Storia. Introduzione di Claudio Pittan

tatuaggi a milano

Tatuaggi Milano, La Storia. Introduzione di Claudio Pittan

Tatuaggi Milano, la storia raccontata da un maestro del tattoo giapponese.

I tatuaggi a Milano nascono nei primi anni 70. Gianmaurizio Fercioni scenografo e Mino Spadacini art director, dopo gli studi artistici si appassionano al mondo del tatuaggio. Frequentano e apprendono il mestiere nei negozi nel nord europa e aprono i loro studi privati a Milano.

 

 

Tra i loro clienti vi sono personaggi del mondo dello spettacolo e della musica.

Dopo la metà degli anni ottanta emerge una seconda generazione di giovani tatuatori milanesi .

Dalla sottocultura Punk provengono due figure importanti: Claudio Pittan, che dopo avere frequentato l’accademia di Brera a Milano diventa in breve tempo uno dei più quotati artisti italiani. Riceve per due anni di seguito il premio come migliore tatuatore italiano e molti altri riconoscimenti in tutta Europa. Si specializza nel tatuaggio giapponese dopo averne appreso la filosofia dal maestro Horiyoshi III. Apre il suo studio in zona Ticinese.

Il secondo, Daniele Carlotti, riceve il suo apprendistato presso lo studio di Fercioni. Completa la sua figura professionale frequentando gli storici tattoo shop di Amsterdam. Il suo negozio di Tatuaggi di in zona Ticinese è il primo ad essere aperto a Milano e il secondo in tutta Italia.

Proseguendo la ricerca incontriamo Matteo Pironti. Dopo avere inaugurato il suo studio privato apre la prima rivendita di prodotti per tattoo a Milano In corso Ventidue Marzo. Afferma così la sua vena imprenditoriale oltre che artistica.

Gigi Brusaferri, motociclista, sceglie come sede del suo studio la  Numero Uno, primo rivenditore Harley Davidson in italia,  nella Chinatown di Milano. Stabilisce così un collegamento sempre più evidente tra mondo il della moto e il tatuaggio.

Ricordiamo anche Dadi Carulli che eseguì tatuaggi nello storico negozio di Elio Fiorucci in piazza San Babila.

E’ interessante notare come, all’inizio proprio a Milano e a seguire in tutta italia, il tatuaggio viene scelto da una porzione di società sempre più ampia fino a divenire un fenomeno di massa.

Aprire un negozio di tatuaggi in quegli anni comportava una serie di difficoltà. Non vi erano leggi specifiche. Le decisioni venivano lasciate alle autorità comunali che non avevano conoscenza della materia. Spesso i negozi venivano chiusi e  multati. Altre volte erano richieste competenze non necessarie come lauree in medicina o diplomi di estetista. Era difficile procurarsi il materiale per eseguire i tatuaggi, prodotto  artigianalmente da altri tatuatori diffidenti verso i neofiti, verso cui potevano avere anche reazioni aggressive.